Uno degli scopi principali di un festival è la scoperta di giovani talenti. Attraverso il loro lavoro emergono nuove identità, modi diversi di relazionarsi alle immagini e di usare il cinema per esprimersi. Il cinema non è morto finché nuove generazioni lo considerano un mezzo efficace per ragionare e intervenire sul mondo. Il Locarno Festival ha una lunga tradizione di scoperta e di apertura a nuove forme cinematografiche, in quest’ottica la Locarno Filmmakers Academy svolge un ruolo strategico. Dove comincia il talento? O più precisamente: quando iniziamo a vedere il talento di un’artista prendere forma? Un’iniziativa come la Filmmakers Academy ha proprio lo scopo di scommettere sui primi segnali che sembrano svelare una voce unica e offrire la promessa di un talento che lascerà il segno negli anni a venire. A volte la rivelazione è folgorante, mentre in altri casi bisogna saper leggere il punto di forza duetro alcuni piccoli difetti. Per chi ama il cinema come strumento di esplorazione non esiste un posto più eccitante.
I partecipanti della Filmmakers Academy 2018 disegnano una mappa completa delle realtà emergenti, con talenti che arrivano da tutti i continenti. Alcuni di loro hanno già raggiunto grandi traguardi, vincendo premi per dei cortometraggi nei festival più prestigiosi, altri invece hanno raggiunto un successo limitato alla loro regione di provenienza ma hanno il potenziale per essere riconosciuti nel circuito internazionale. Hanno tutti in comune la volontà di difendere la dimensione autoriale, resistendo alla forte ondata di formattazione del linguaggio cinematografico.
Per sentire la forza di questo “nuovo boom” basta assistere a uno dei quattro appuntamenti degli Academy Screenings, in cui sono proiettati al Rialto 2 i loro lavori più recenti, organizzati attorno a temi stimolanti.