Siamo alle ultime passerelle, ma il rosso è più vivo che mai. Vivo come la personalità e il talento di Arthur Jafa e Greg Tate, vivo come l'estro di Asif Kapadia nel raccontare una vita gigantesca e ingombrante come quella di Diego Maradona, vivo come il fascino di una meravigliosa Francesca Cavallin. Vivo come la paura del debutto di Roberto De Feo. Vivo come lo sguardo di Fredi Murer, lo spendido Pardo alla carriera di Locarno72 che ha inondato la Piazza con la sua semplicità, vero come il suo cinema, così pulito da sembrare una magia.