Laetitia Casta, lei ha avuto un inizio di carriera folgorante: modella da giovanissima, e poi la passione per il cinema l’ha portata a debuttare nel 1999 in Asterix & Obelix contro Cesare, ma anche a lavorare presto con registi come Raúl Ruiz e Patrice Leconte. Quali ricordi ha di quel periodo?
"All’epoca non avevo ambizioni o un piano di carriera definito. La mia unica preoccupazione era di far bene e riuscire in quello che mi veniva chiesto. La passione per il cinema si è imposta a poco a poco, in particolare attraverso gli incontri con i registi."
Un percorso artistico è fatto anche di incontri. Quali sono stati fondamentali per la sua carriera?
"Sì, ci sono anche gli incontri. Per la mia carriera di attrice è stato fondamentale quello con Yves Saint Laurent ai tempi in cui ero una modella. Continuava a dirmi che ero fatta per fare l'attrice. All'epoca, la cosa mi disturbava molto perché avevo l'impressione che quasi mi rimproverasse, mentre io volevo piacergli. Era un visionario in molti settori, e aveva visto in me un talento naturale."
Tra i film che verranno proiettati, lei ha scelto L'Homme fidèle di Louis Garrel, suo compagno nella vita. Quali sono i vantaggi e i rischi di portare sul set l'alchimia della vita privata?
"Non si possono confondere questi piani quando si è nel processo creativo, come nel film La Croisade, la cui sceneggiatura è stata scritta con Jean-Claude Carrière. In quel momento siamo tutti impegnati nella costruzione di un'opera comune. È un lavoro collettivo dove ognuno ha un compito preciso. L'unico vantaggio potrebbe essere per il regista Louis Garrel, con cui vivo, che ora ha la sua attrice a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7."
Un altro momento importante: ha lavorato con un regista di culto come Tsai Ming-liang, nel 2009, in Visage. Qual è il suo ricordo di questa esperienza?
"Tsai Ming-liang era assolutamente meraviglioso. Il lavoro si è svolto come in un sogno, ero nel suo inconscio. In realtà, non c'era una sceneggiatura. Creava l’atmosfera con bastoncini d'incenso e dei portafortuna che ci trasportavano. È stato un viaggio intergalattico."
Nel contesto contemporaneo, la bellezza può essere un vantaggio ma anche un limite per un'attrice, portando con sé aspettative e cliché difficili da superare…
"Quando stavo preparando il film Gainsbourg (Vie héroïque) di Joann Sfar, Brigitte Bardot mi disse: “Non cercare di imbruttirti per essere considerata una buona attrice. Il tempo sarà giudice. A 50 anni la gente comincerà a considerare il tuo lavoro”. Non aveva torto."
Laetitia Casta come spettatrice ha gusti diversi dalla Laetitia Casta attrice?
"No, scelgo di fare film che mi piacerebbe vedere al cinema."
Lorenzo Buccella