News  ·  31 | 03 | 2023

Locarno Residency: una primavera di scrittura alla Fondazione Eranos

I tre talenti della Locarno Residency – iniziativa sostenuta da Swiss Life – hanno trascorso un mese a Locarno: tra incontri, sessioni di scrittura e visioni cinematografiche, stanno prendendo forma i loro primi progetti di lungometraggio.

©Locarno Film Festival - Astrid Ardenti

È un mese di marzo da ricordare, quello che hanno vissuto Giselle Lin (Singapore), Leonardo Martinelli (Brasile) e Tommaso Donati (Svizzera), selezionati per la prima edizione della Locarno Residency, progetto realizzato con il supporto di Swiss Life. I tre filmmaker hanno infatti avuto l’opportunità di soggiornare insieme alla Fondazione Eranos di Ascona, luogo imbevuto di cultura e dei dibattiti internazionali che sin dal primo Novecento hanno animato la zona, e da qui affrontare una delle fasi più delicate del loro lavoro, la stesura della sceneggiatura. Un confronto diretto con la loro necessità creativa, con il motore che li ha spinti a sognare il loro film, a immaginare un racconto che parli al mondo attraverso la lingua del cinema. Ad accompagnarli in questo viaggio, che segue il precedente soggiorno a Venezia a Palazzo Trevisan degli Ulivi, reso disponibile dal Consolato di Svizzera in Italia, sono stati i loro tutor, con Anna Ciennik a coadiuvarli nella scrittura, Stefan Ivančić a guidarli verso la dimensione produttiva delle future opere, e infine Tizian Büchi, a prepararli al percorso registico che proprio dal progetto potrà prendere avvio.

Il programma del Locarno Film Festival, che sostiene il cinema di domani e il delicato passaggio dal corto al lungometraggio, ha già visto i tre cineasti superare diverse tappe, tra cui la selezione iniziale dei loro progetti: ora rimangono ancora pochi mesi per ultimare il lavoro e presentare ufficialmente a Locarno76 (2-12 agosto 2023) quanto prodotto di fronte ai professionisti dell’industria. In questa occasione verrà anche annunciato il vincitore del premio di 5'000 CHF che sosterrà la piena realizzazione del progetto prescelto, mentre saranno selezionati fra dieci candidati i tre partecipanti alla nuova edizione della Residency.

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La Locarno Residency è stata una delle esperienze di maggior valore del mio percorso cinematografico

Stimoli e riflessioni per entrare nel cuore dei progetti

Il programma di marzo ha visto Giselle, Leonardo e Tommaso alternare il loro lavoro a diversi incontri individuali con i loro tre tutor e con Eddie Bertozzi, responsabile del comitato di selezione dei Pardi di domani, che ha partecipato con la responsabile del progetto Locarno Residency, Daniela Persico, anche a uno speciale momento collettivo di confronto.

 

Per Giselle: “La Locarno Residency è stata una delle esperienze di maggior valore del mio percorso cinematografico, e tornare nei luoghi del Festival per sviluppare il mio primo progetto è stata un’esperienza molto speciale. I legami e le conversazioni con gli altri partecipanti e i tutor rimangono indelebili in questo viaggio cinematografico spesso lungo e faticoso”.

 

Non sono mancate specifiche occasioni di apprendimento, come le due lezioni online tenute dal produttore Paolo Benzi, con cui è stata esplorato l’approccio personale ai progetti, anche dal punto di vista sociale e filosofico, e da Agathe Valentin, che si è concentrata sul ruolo decisivo dei sales agent nel mercato cinematografico.

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L'opportunità di scambiare idee con i mentori è stata incredibilmente preziosa.

Per Leonardo, il contesto e l’organizzazione del soggiorno sono stati sussidi determinanti in questa fase: “Trovandomi immerso nel mio lavoro di scrittura, l'atmosfera serena e pacifica del luogo mi ha fornito l'ambiente perfetto per concentrarmi sui miei pensieri ed esplorare il mio istinto creativo. Inoltre, l'opportunità di scambiare idee con i mentori è stata incredibilmente preziosa. La possibilità di confrontarmi con diverse prospettive e stili di pensiero sulla sceneggiatura e sui suoi possibili approcci mi ha permesso di ampliare la mia comprensione del mestiere”.

 

Lo svolgimento nello stesso periodo di altre due iniziative di punta del Festival ha permesso di creare fruttuose sinergie con il programma, a partire da L’immagine e la parola, che ha portato a Locarno il regista rumeno Radu Jude e lo storico di fama mondiale Carlo Ginzburg. I partecipanti della Residency hanno così assistito alle masterclass sul rapporto tra immagini e Storia, hanno incontrato gli ospiti e il pubblico della manifestazione, e si sono confrontati in vari momenti con i giovani registi da tutto il mondo che hanno preso parte alla Spring Academy.

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La residenza è un luogo ideale, per alimentare quelle interconnessioni tra persone e progetti, soprattutto in un contesto come Locarno, dove, anche fuori stagione, si respira un costante desiderio di cinema.

Secondo Tommaso: “Lo scrivere è un atto che necessita di estrema solitudine; lo scrivere un film, invece, è un processo che ha bisogno di un confronto quotidiano, di quello scambio di idee e riflessioni che lo avvicina quasi più ad un processo di montaggio. Per questo motivo, la residenza è un luogo ideale, per alimentare quelle interconnessioni tra persone e progetti, soprattutto in un contesto come Locarno, dove, anche fuori stagione, si respira un costante desiderio di cinema”.

 

L’intenso percorso, che ha permesso a Giselle, Leonardo e Tommaso di dialogare anche con il direttore artistico del Festival, Giona A. Nazzaro, il Managing Director Raphaël Brunschwig e la Deputy COO e Chief innovation officer Simona Gamba, si è chiuso con due appuntamenti di El MoVe, il nuovo cenacolo degli Eventi letterari Monte Verità. Nel primo, l’antropologo Michael Taussig ha parlato del ruolo ricoperto dal cinema nella sua visione, proponendo anche un cortometraggio dedicato alla cultura aborigena. Il regista e produttore Daniele Incalcaterra, invece, ha raccontato le sue esperienze professionali, soffermandosi in particolare sul lavoro svolto in Paraguay per due dei suoi documentari, attraverso la visione e il commento di alcuni estratti. A chiudere, il giorno successivo, una discussione con Taussig e gli altri partecipanti del cenacolo.

Mille voci, approcci e punti di vista differenti, per mettere alla prova la propria idea e darle forma, in attesa di confrontarsi con la sua traduzione in un lungometraggio.