Autentica voce cinematografica del Tibet in Cina, lo scrittore, traduttore, produttore e regista tibetano Pema Tseden è deceduto improvvisamente l'8 maggio, a soli 53 anni. Dal 2003 aveva realizzato otto lungometraggi, tra cui Tharlo (2015) e Jinpa (2018), una storia onirica e spirituale premiata a Venezia, e si trovava nel mezzo della post-produzione del suo nuovo film Singpangtra.
Nel corso della sua opera, prima scritta e poi filmata, Pema Tseden ha sempre messo in risalto e interrogato la cultura tibetana contemporanea in Cina, scontrandosi spesso - talvolta anche violentemente - con il governo centrale, in particolare durante un suo arresto nel 2016.
Il suo lavoro è stato realmente scoperto in occidente nel 2009 nell'ambito del concorso di Locarno, dove era stato presentato il suo secondo lungometraggio The Search: un affascinante racconto su un regista alla ricerca dell'attore e dell'attrice ideali per dar vita ai personaggi di un'opera tibetana. Un'opera che ben delinea un confronto, quello tra la visione moderna del cinema e la tradizione, che attraversa e caratterizza tutte le opere di Pema Tseden.
Avevamo scelto il suo film dopo averlo scoperto a Pechino, dove ci eravamo incontrati di nascosto. Per proteggere la sua identità, tutti i nostri scambi erano avvenuti attraverso il suo nome cinese, Wanma Caidan. Solo dopo il suo arrivo a Locarno aveva finalmente potuto usare il suo nome tibetano.
Alla sua famiglia e ai suoi amici non possiamo che porgere le nostre più sentite condoglianze.
Frédéric Maire