Gli scaramantici sostengono che gli anni bisestili sono anni funesti, ma le Locarno Shorts Weeks brillano per ottimismo e non si lasciano sfuggire l’occasione fortunata di presentare una selezione ulteriormente ampliata rispetto al passato: 29 cortometraggi per i 29 giorni del mese di febbraio 2024, visionabili gratuitamente sul sito del Locarno Film Festival e su Vimeo. Pescando a piene mani fra i titoli delle edizioni 2022 dei Pardi di Domani e Open Doors, le Locarno Shorts Weeks compiono sei anni e rinnovano l’ambizione di incontrare gli occhi di un pubblico sempre più numeroso e pronto a farsi sorprendere. È un giro del mondo che incrocia geografie e sensibilità: dalle sottili inquietudini del cinema nordamericano (Daron, Daron Colbert; At Little Wheelie Three Days Ago) agli universi dell’America Latina (incluso, fra gli altri, il vincitore del Pardino d’Oro Soberane), passando attraverso la sempre sorprendente produzione asiatica (la commedia culturale di Dancing Colors, il turbine folle di Mini-mini-pokke no okina niwa de [In the Big Yard Inside the Teeny-Weeny Pocket]) e il Medio Oriente (L'Ombre des papillons), senza dimenticare la varietà multiforme del cinema europeo.
In questo senso, le Locarno Shorts Weeks vogliono anche essere un giro del mondo per i generi del cinema, un viaggio che intreccia la finzione pura (il realismo di Faccia di cuscino, il sci-fi alienato di Der Molchkongress) con le mille forme del documentario (l’osservazione di Lopte [Balls], la riflessione meta di Buurman Abdi [Neighbour Abdi]), l’animazione (Misaligned) con il cinema sperimentale (Lake of Fire, o il vincitore dell’European Film Award per il miglior cortometraggio Hardly Working). È un terreno di scoperta e confronto che giustappone le voci emergenti di alcuni dei grandi registi del futuro (siamo pronti a scommettere su questo) con l’incessante visionarietà di autori già affermati, fra cui il maestro Darezhan Omirbaev (spoiler: il suo Songy Seans [Last Screening] è un capolavoro), il cinema urgente di Nicolas Klotz e Elisabeth Perceval (Chant pour la ville enfouie), gli archivi politici di Kamal Aljafari (Paradiso, XXXI, 108), la ricerca inesausta di Francesco Montagner (Asterión) – Pardo d’Oro Concorso Cineasti del Presente per Brotherhood nel 2021 – e del duo Caroline Poggi e Jonathan Vinel (Il faut regarder le feu ou brûler dedans). Vi aspettiamo online.
- Eddie Bertozzi, Responsabile del comitato di selezione Pardi di Domani