Dopo Leo, Blake. La retrospettiva di #Locarno72 sarà dedicata a Blake Edwards e alla sua opera omnia. Tutto quello che potreste vedere della vita sul set di un fuoriclasse di Hollywood, apparecchiato in undici giorni di Festival.
Quella che potrebbe sembrare una casuale successione, da McCarey a Edwards, così casuale non è. “Ho imparato molto da Leo McCarey - disse Edwards - ho trascorso lunghe ore ad ascoltare ciò che mi diceva: era un genio della commedia”. Dunque voilà, dal genio della commedia il Locarno Film Festival ha saputo e voluto scivolare verso un dominatore dei generi con una retrospettiva che molti potrebbero immaginare rosa, ma che di colori ne avrà molti altri, dal bianconero noir al rosso thriller. Perché sì, Blake Edwards è Mr. Pink Panther - otto lunghi, sei Peter Sellers, un Roberto Benigni e un infallibile Henry Mancini - ma c’è dell’altro, molto altro. Grazie alle 37 pellicole che il GranRex metterà in scena dal 7 al 17 agosto - ovvero tutto quel che Edwards ha inscenato per il grande schermo - il pubblico di Locarno potrà scoprire un maestro e artigiano dell’intera industria hollywoodiana. E con lui, a Locarno, brilleranno le stelle che ne hanno illuminato la filmografia, e non solo. Come Julie Andrews, sette volte attrice e per metà vita moglie, Tony Curtis, Jack Lemmon, Audrey Hepburn, Lee Remick e, ovviamente, Peter Sellers.
“Conosciuto principalmente per la serie di film Pink Panther, Breakfast at Tiffany’s o The Party, - racconta Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival - Blake Edwards è l’autore di un’opera complessa e in parte sconosciuta come That’s life!, Darling Lili o Wild Rovers. Cineasta paradossale, capace di dirigere qualsiasi genere di film, dalla commedia romantica (Bring Your Smile Along, Mister Cory) ai thriller (Experiment in Terror) e western (Wild Rovers) quasi sovvertendoli con il suo talento artistico che lo porterà a una violenta rottura con gli Studios e la loro politica del “taglio finale". Lascia Hollywood e sceglie di andare in esilio in Europa, più precisamente in Svizzera. Ci ha trascorso otto anni e ha scritto alcune delle sue più grandi sceneggiature prima di tornare a dirigere con uno dei suoi film più belli, il suo più grande successo al botteghino dell'epoca: 10.”
La Retrospettiva, curata da Roberto Turigliatto, è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Cinémathèque suisse e sarà completata da una pubblicazione edita in inglese e francese da Capricci.
“Edwards, maestro della commedia più caustica e insidiosa del cinema americano - ricorda Roberto Turigliatto, curatore della Retrospettiva - ha rilanciato e ridefinito lo spirito sovversivo e distruttore dello slapstick e del burlesque (tra i suoi capolavori ricordiamo The Party, la serie di Pink Panther, Micki e Maude). Dedicando The Great Race a Laurel & Hardy e citandoli apertamente in A Fine Mess, ha reso omaggio a una tradizione allora quasi rimossa e dimenticata che per lui costituiva invece una grande, imprescindibile lezione, un’“infanzia dell’arte” che era anche un richiamo alla reinvenzione permanente nella più estrema ed eccessiva sofisticazione dell’innocenza”.
Il progetto vede inoltre coinvolte prestigiose istituzioni svizzere e internazionali che assicureranno una circuitazione che farà viaggiare la Retrospettiva fino al 2020. Fra le istituzioni già confermate in Svizzera: il Filmpodium di Zurigo, il Kino REX di Berna e Les Cinémas du Grütli di Ginevra e in Austria l’Austrian Film Museum.