Non uno, ma tanti. Per la precisione 47. Quarantasette sfumature di nero. Quarantasette tinte del cinema nero e altrettante riflessioni sui figli d'Africa, a 24 fotogrammi al secondo. La prima? Do the Right Thing, di Spike Lee.
Black Light, la Retrospettiva di Locarno72, sarà una lunga panoramica sul cinema nero, oltreconfine. Oltre quei confini noti del "black cinema", dati per assunti, certificati, definitivi, ma che in realtà raccontano un solo cinema nero, tra tanti. Il primo appuntamento anticiperà addirittura il Festival: il 6 agosto alle 21.30 Piazza Grande sarà infatti teatro di una grande notte prefestival offerta da Ascona Locarno e Event More che regalerà al pubblico la proiezione di Do the Right Thing, di Spike Lee (1989) nella prestigiosa copia restaurata in occasione del 30° anniversario del film.
Poi, dal 7 al 17, tutto il resto. Se da una parte Black Light non potrà che raccontare i classici, gli autori icona e i volti noti di quel cinema nero, dall'altra la Retrospettiva di Locarno72 è stata pensata, voluta e costruita proprio per accendere una luce su quei "tanti" rimasti fuori dalle proiezioni e visioni comuni. Black Light sarà dunque Spike Lee e Zózimo Bulbul, Euzhan Palcy e Kathleen Collins, Sidney Poitier e Ousmane Sembène, Med Hondo e Pier Paolo Pasolini. Sarà Jackie Brown e Tongues Untied, White Dog e Orfeu Negro, She's Gotta Have It e De cierta Manera. O ancora cinema statunitense e jamaicano, francese e brasiliano, svizzero e senegalese. Black Light avrà i volti di Laurence Fishburne, Pam Grier o Melvin Van Peebles, ma pure quelli di tantissimi attori senza nome, ma con una traccia ben precisa. Quella che hanno lasciato in quel cinema, il loro cinema nero.
Black Light sarà un'indagine tra Blaxploitation anni '70, Race Movies anni '20 e '30, film pioneristici, film classici e perle rare, se non praticamente introvabili. Sarà una discussione completa in cui ogni voce avrà diritto di parola, di pensiero e di schermo.
Greg de Cuir Jr, curatore della Retrospettiva Black Light: "Black Light traccia un panorama storico del cinema nero internazionale e mette in dialogo registi di diversa provenienza che hanno realizzato opere chiave sulle culture e sui popoli di origine africana, i quali hanno identità ed esperienze molto diverse ma sono legati da profonde connessioni. Il tema d’interesse di questo lavoro è che cosa è successo ai figli d’Africa dopo essere stati allontanati dalle loro terre e costretti a sopravvivere in vari contesti attraverso i secoli; come si è riflesso questo passaggio e come è stato visualizzato dalle culture dell'immagine in movimento. Un approccio archivistico volto a rianimare il passato allo scopo di presentare una più completa comprensione del cinema nero che esiste oggi. Nella Retrospettiva troviamo infatti classici di autori leggendari, opere d'avanguardia di artisti cinematografici, generi e mix di generi di vario tipo, perché non esiste una sola concezione di cinema nero, o una sola concezione di Black”.
Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival: “Ho proposto a Greg de Cuir, il cui lavoro di programmatore curatore e autore sul cinema nero americano mi aveva molto colpito, questo progetto di retrospettiva che inizialmente avevo intitolato Being Black con l'intento di andare oltre il movimento #metoo ed esplorare la rappresentazione della minoranza attraverso la questione nera. All’interno di un movimento dialettico vivace ed emozionante, Greg ha trasformato la domanda che gli avevo posto in origine e l'ha elevata ad una questione estetica di portata universale. Sono molto orgogliosa di presentare questo lavoro innovativo per la mia prima edizione e di condividere con il pubblico del Festival questi film il cui corpus ripensa la storia del cinema.”
Questi i 47 titoli della Retrospettiva di Locarno72 Black Light: