Immaginare Locarno 2020 - For the Future of Films, l’edizione dedicata al futuro dell’industria cinematografica, non è stato difficile. Anzi, è stato naturale. Perché al Locarno Film Festival c’è qualcuno che in quella direzione guarda già da 18 anni. Mai come quest’anno Open Doors è e sarà al centro della visione del Festival, attraverso la sua storia e attraverso i registi e i produttori selezionati dal Sud-Est asiatico per Open Doors Hub e Lab 2020: 17 progetti in arrivo da Laos, Cambogia, Thailandia, Vietnam, Myanmar, Indonesia, Malesia, Filippine e Mongolia, tra cui alcuni graditi ritorni, la prima volta di un film di animazione e diverse anteprime di mercato.
Da diciotto anni Open Doors è l’anima di Locarno Pro e del Locarno Film Festival dedicata alla scoperta, al sostegno e allo sviluppo di cinematografie emergenti nel Sud e nell’Est del mondo. È il luogo in cui far accadere il cinema di chi non ha i riflettori dell’industria puntati su di sé, ma non per questo ha meno da raccontare. È la porta aperta dell’industria occidentale sugli autori dell’Est e del Sud del mondo, e viceversa. Sono le giornate in cui registi e produttori provenienti da cinematografie esili nei mezzi, ma potenti nelle idee, hanno la possibilità di attivare i propri progetti raccontandoli all’industria. Così, in un anno sospeso e nel cuore di un’edizione speciale in cui il Festival ha deciso di mettere al centro proprio il sostegno all’industria internazionale, Open Doors conferma tutti i suoi progetti, Hub, Lab e Screenings, dimostrandosi pioniere e guida di una visione: dove ci sono idee, c’è cinema.
Gli 8 progetti di Open Doors Hub e i 9 progetti di Open Doors Lab raccontano proprio questo. Che senza badare alle latitudini ci sono luoghi in cui il cinema è in grado di tracciare un solco. Un cinema giovane, entusiasta, scritto con lo spirito di chi ha voglia di raccontarsi ed esistere, sul grande schermo. Un cinema che mai come oggi può essere ispirazione per un’industria occidentale duramente colpita dall’emergenza sanitaria. Perché così come The Films After Tomorrow guarderà ai film sospesi, bloccati dal lockdown, così Open Doors accenderà di nuovo i suoi riflettori su 17 progetti e 17 storie che aspettano solo di potersi illuminare. Come le storie di Mati Diop, Open Doors Grant 2012 e Gran Prix a Cannes 2019, o di Hamza Bangash, Open Doors 2018 Award for Excellence a Busan International Film Festival, e vincitore proprio con Dia, nel 2020, delle Locarno Shorts Weeks, l’evento off e on demand dei Pardi di domani.
La Direttrice artistica del Locarno Film Festival, Lili Hinstin: “In questi anni, la sezione Open Doors si è rivelata un formidabile laboratorio in cui sperimentare nuove strade per sostenere il cinema di ogni latitudine. Grazie ai progetti realizzati in ciascuna edizione, il Locarno Film Festival è stato in grado di abbattere barriere distributive e culturali più o meno visibili, portando alla luce nuovi talenti e consentendo a film di grande valore di essere portati a termine. L’idea di un concorso per Locarno 2020 come The Films After Tomorrow, destinato alle opere in via di realizzazione, è nata anche grazie ai preziosi insegnamenti offerti dall’esperienza di Open Doors, e al suo coraggioso slancio verso la scoperta.”
I progetti selezionati
Eccoli allora i 17 progetti di Open Doors 2020, gli 8 di Open Doors Hub e i 9 di Open Doors Lab, che vivranno questa edizione speciale grazie alle potenzialità del web. Progetti che raccontano da una parte la ricchezza narrativa e creativa del cinema mongolo e del Sud Est asiatico, dall’altra l’urgenza dei loro autori di raccontarsi e condividere i loro sguardi sulla società in cui vivono
Sophie Bourdon, responsabile Open Doors e viceresponsabile di Locarno Pro: “Il Locarno Film Festival è felice di presentare i protagonisti di questa edizione di Open Doors 2020, che eccezionalmente si terrà online, perché riunisce intorno a progetti inediti di lungometraggi di fiction e animazione (una prima assoluta per Open Doors, con il regista filippino Avid Liongoren) cineasti in linea con lo spirito libero e responsabile del Festival. Tra questi ci saranno alcuni artisti riconosciuti sulla scena cinematografica internazionale, come l’indonesiana Mouly Surya (Quinzaine des Réalisateurs 2017 con Marlina the Murderer in Four Acts), la thailandese Anucha Boonyawatana (Malila: The Farewell Flower, Busan International Film Festival 2017 e mostrato agli Open Doors Screenings 2019), o ancora la cineasta filippina Isabel Sandoval che aveva presentato il suo primo lungometraggio Señorita al Locarno Film Festival nel 2011 (Concorso Cineasti del presente). Non mancheranno anche promettenti giovani talenti scoperti dalla sezione Open Doors in questi ultimi anni, come il birmano Aung Phyoe (Cobalt Blue, Pardi di domani 2019), il vietnamita Pham Thien An (Stay Awake, Be Ready, Quinzaine des Réalisateurs e Open Doors Screenings 2019) e la mongola Lkhagvadulam Purev-Ochir (Open Doors Lab 2019).”
Un’edizione Online
I protagonisti di Hub e Lab infatti si riuniranno online su piattaforme dedicate e potranno presentare i loro progetti ai professionisti dell’industria internazionale, grazie a meeting individuali, programmati durante la prima settimana di Locarno 2020 (6-11 agosto). Nella selezione sono sempre più presenti professioniste della regione attive sia nei campi della regia che della produzione. Personalità e visioni che contribuiscono in maniera importante all’emergere di nuovi talenti anche nei paesi dove le sfide sono ancora più accentuate, come Cambogia, Laos e Mongolia.
I partner
A rendere possibile Open Doors è la collaborazione della Direzione Sviluppo e cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e di partner che, anche in questa situazione di crisi globale, intendono continuare a contribuire concretamente allo sviluppo delle cinematografie di queste aree. Tra i Partner confermati, anche questo anno ci saranno Vision sud est e la Città di Bellinzona, che partecipano al premio principale Open Doors Grant di 68'000 CHF, un importo eccezionalmente aumentato per questa edizione e che verrà suddiviso tra più progetti; il CNC: Centre national du cinéma et de l’image animée, che contribuirà con una borsa allo sviluppo di 8'000 Euro; e ARTE France, che assegnerà il Premio Arte Kino International di 6'000 Euro. Altri premi in prestazioni sono offerti dal fondo per il cinema Sørfond e altri partners che verranno annunciati in seguito.
Nell’ambito di Locarno 2020 – For the Future of Films, saranno presenti film dai paesi focus di Open Doors accessibili a tutto il pubblico dal 5 al 15 agosto.
Open Doors Hub
Fruit Gathering
di Aung Phyoe
Myanmar, France, Czech Republic
Inside the Yellow Cocoon Shell (Bên Trong Vỏ Kén Vàng)
di Pham Thien An
Vietnam, Singapore, France
The Godmothers
di Anucha Boonyawatana
Thailand
This City is a Battlefield (Perang Kota)
di Mouly Surya
Indonesia
Tropical Gothic
di Isabel Sandoval
The Philippines
Oasis of Now
di Chee Sum Chia
Malaysia
Ze
di Lkhagvadulam Purev-Ochir
Mongolia, France
Zsa Zsa Zaturnnah vs the Amazonistas of Planet X
di Avid Liongoren
The Philippines, France
Open Doors Lab
Darung Mony
Studio4
Cambodia
Lomorpich Rithy
PlerngKob
Cambodia
Vannaphone Sitthirath
Lao New Wave Cinema Productions
Laos
Choo Mun Bel
Sixtymac Production
Malaysia
Lamin Oo
Tagu Films
Myanmar
Uran Sainbileg
IFI Production
Mongolia
Supatcha Thipsena
Mobile Lab Project
Thailand
Kyle Nieva
Screen Asia
The Philippines
Nguyen Luong Hang
EAST Films
Vietnam
Da oggi disponibili qui i dettagli di tutti i progetti e dei partecipanti selezionati.