L’arte che fa rima con il cinema, soprattutto quello ad altezza bambino. Già, perché a partire da quest’anno, a sostenere le iniziative di Locarno Kids, si è aggiunta una preziosa collaborazione. Quella con la Fondazione Guastalla di cui è presidente Giovanni Guastalla. “Tra il Locarno Film Festival e la nostra Fondazione c’è un feeling ideale che nasce dalla volontà di mettere l’arte e la ricerca artistica come faro di ogni nostra attività. Ed è un principio che vogliamo anteporre a qualsiasi aspetto commerciale”. Anche perché questa è stata la bussola di riferimento che la Fondazione Guastalla ha voluto abbracciare fin da quando è nata nel 2004. “Ho sempre avuto una forte passione per l’arte contemporanea, in tutte le sue declinazioni. Dalla pittura alla scultura, passando per la fotografia. Potendo contare su rapporto consolidato con una personalità di spicco come Ludovico Pratesi, abbiamo iniziato a ragionare su come si potesse supportare la creatività di giovani artisti italiani, allestendo esposizioni che potessero garantire loro una crescita”.
Un lavoro di promozione, senza scopo di lucro, ma sempre rivolto al futuro e nel segno dell’apertura. “Be’, sì, anche nei confronti del cinema e del settore filmico, visto che in più occasioni ci siamo impegnati – attraverso un supporto finanziario - nella produzione di cortometraggi o di altre piccole attività private. In questo sono stato molto influenzato da mio figlio Alessandro che aveva una passione viscerale per il cinema e aveva partecipato a Cinema e Gioventù”.
Ogni artista ha dentro di sé quella spinta creativa che è tipica dell’infanzia e che anzi nell’infanzia vive la sua espressione più libera e potente
Un legame con il Festival che quest’anno ha trovato anche l’occasione giusta per allacciare una collaborazione in prima linea. “Mi è subito sembrata un’opportunità straordinaria, quella di poter dare un contributo concreto a quell’insieme di attività che Locarno mette in campo per educare alla passione cinematografica. Penso che tra Locarno Kids e il mondo dell’arte ci sia un legame di continuità che va curato, perché ogni artista ha dentro di sé quella spinta creativa che è tipica dell’infanzia e che anzi nell’infanzia vive la sua espressione più libera e potente”.
E non a caso, adesso, l’attesa è tanta per scoprire quali saranno i primi risultati di questo processo di avvicinamento dei bambini all’arte. “Con Homemade movies, abbiamo avuto anche la collaborazione con un regista come Claude Barras di cui mi aveva entusiasmato il film Una da vita zucchina. Ora dopo i suoi video-tutorial a mo’ di insegnamento, sono davvero curioso di capire quale sarà la creatività che ogni bambino potrà realizzare per proprio conto attraverso un corto.” Anche perché capire cosa i bambini abbiano voglia di raccontare, vuol dire iniziare a capire qualcosa del mondo di domani.