Il Locarno Film Festival torna al cinema africano. Lo farà la sera dell’11 settembre all’Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso, dove prenderà vita la sesta edizione di Porte aperte sul cinema dal mondo, l’evento gratuito che, dopo il successo dello scorso anno, affianca per la seconda volta la World Press Photo Exhibition in un percorso di racconti e sguardi sul nostro pianeta.
Il Locarno Film Festival torna al cinema africano. Lo farà la sera dell’11 settembre all’Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso, dove prenderà vita la sesta edizione di Porte aperte sul cinema dal mondo, l’evento gratuito che, dopo il successo dello scorso anno, affianca per la seconda volta la World Press Photo Exhibition in un percorso di racconti e sguardi sul nostro pianeta.
Open Doors, il Locarno Film Festival e la Città di Bellinzona accenderanno dunque di nuovo le luci sulla sesta edizione di Porte aperte sul cinema dal mondo, l’evento gratuito che insieme alla World Press Photo Exhibition 2020 offre visioni e suggerisce riflessioni sul nostro mondo. E mentre l’esposizione metterà a fuoco “mostri” reali, quali i cambiamenti climatici o le ingiustizie di varia natura che accendono le proteste in diversi angoli del pianeta, Open Doors proporrà la storia di una strega immaginaria, la protagonista del film I Am Not a Witch di Rungano Nyoni, in programma venerdì 11 settembre alle 20.30, all’Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso.
Una prima ticinese per un film, I Am Not a Witch, che è stato un vero e proprio caso cinematografico del 2017. Firmato dalla regista zambiana Rungano Nyoni, dopo essere stato presentato alla Quinzaine di Cannes conquistò gli occhi e il cuore di pubblico e critica, vincendo tre BAFTA e aggiudicandosi la nomination come Miglior film straniero agli Oscar, ma che prima sbocciò a Locarno. Era l’estate del 2014 e a Locarno67 una giovane regista vinceva l’Open Doors Grant con il progetto di un film su una bambina di un villaggio dello Zambia additata di essere una strega. Quella regista era Rungano Nyoni e quel progetto era I Am Not a Witch. Ma la storia di Rungano e Locarno, in realtà, era già iniziata due anni prima, nel 2012, quando The Mass of Men, diretto da Gabriel Gauchet e scritto proprio da lei, vinse il Pardino d’oro del concorso Pardi di domani.
Venerdì 11 settembre il pubblico ticinese avrà insomma modo di scoprire una bellissima storia del Locarno Film Festival e una vera perla del cinema africano. Una storia che nonostante gli echi antichi ha una drammatica forza attuale, contemporanea. Come contemporanee, forti e drammatiche sono le immagini della World Press Photo Exhibition 2020 che dal 28 agosto al 4 ottobre, unica tappa nella Svizzera italiana, presenterà ai visitatori dello SpazioReale di Monte Carasso i momenti di protesta alzatisi in tutto il mondo e congelati dall’obiettivo di Yasuyoshi Chiba (World Press Photo of the Year) e Nicolas Asfouri, o le feroci conseguenze dei cambiamenti climatici documentati dal lavoro di Katie Orlinsky e Noah Berger.
Così come I Am Not a Witch affronta attraverso la satira il conflitto tra tradizione e modernità, indagando l’universo delle credenze popolari, della superstizione e della loro manipolazione con cui alcuni sfruttano realtà apparentemente democratiche e liberali, allo stesso modo i reportage della World Press Photo Exhibition 2020 si fanno strumento al servizio del pubblico per interpretare la realtà.
La sesta edizione di Porte aperte sul cinema dal mondo certifica e fortifica il rapporto tra il Locarno Film Festival e la Città di Bellinzona, che dal 2011 partecipa attivamente al finanziamento del premio Open Doors. La proiezione di I Am Not a Witch di Rungano Nyoni (in lingua originale con sottotitoli in francese) avrà luogo venerdì 11 settembre alle 20.30 nel Chiostro dell’Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso (in caso di maltempo sarà spostata al salone del piano terra). Il pubblico potrà accedere gratuitamente all’esibizione fotografica a partire dalle ore 18.00, e prima della proiezione sarà offerto uno standing dinner. A presentare il film saranno Daniela Persico, membro del Comitato di selezione del Locarno Film Festival, e Sarah Schiesser, vice-responsabile di Open Doors.
Nel 2021 Open Doors, organizzata in partenariato con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), chiuderà il triennio dedicato alla scoperta delle cinematografie del Sud-Est asiatico (Laos, Tailandia, Cambogia, Vietnam, Myanmar, Indonesia, Malesia, Filippine) e della Mongolia nel corso della 74esima edizione del Locarno Film Festival, dal 4 al 14 agosto.