Serge Daney affermava che il cortometraggio aveva una sola cosa da dire: io esisto. E non aveva torto. Il cortometraggio non è un piccolo film, è un mondo. Una dichiarazione d’intenti. Tutto il mondo di un cineasta in pochi minuti. Basti pensare – per fare pochi esempi – al primo corto di Jacques Demy, Martin Scorsese o Agnès Varda (nella foto Ô saisons ô châteaux, cortometraggio della regista francese del 1956). E altri se ne potrebbero fare. Il corto si presenta urgente. O tutto o niente. I migliori corti hanno questo tipo di energia: annunciano un mondo, meraviglie a venire, presentate con l’urgenza che solo alcuni giovani posseggono. Tutto e subito. E sono proprio queste le migliori qualità dei Pardi di domani, cuccioli il cui ruggito è il segno di tanti futuri possibili. Quest’anno ai Pardi di domani si aggiunge una novità che ci auguriamo sarà accolta con attenzione e curiosità dalle amiche e dagli amici del Locarno Film Festival.
Corti d’autore sarà il luogo dove i cineasti di oggi incroceranno il cammino dei Pardi di domani
Nell’ambito della storica sezione dedicata ai cortometraggi si aggiunge un nuovo concorso: Corti d’autore. Un concorso dedicato a registi già affermati che continuano a lavorare sulle forme del corto e del mediometraggio. Di solito questi lavori finiscono “fuori concorso” nei festival, perché risultano quasi sempre di difficile collocazione nell’ambito del palinsesto festivaliero. Corti d’autore invece sarà un concorso con un pardino tutto suo, nuovo, da assegnare alla migliore delle opere che hanno già iniziato ad arrivare in queste settimane. Come dichiara Eddie Bertozzi, neo-responsabile del comitato di selezione Pardi di domani: “Corti d’autore è uno stimolante invito a ridefinire la nostra percezione di cosa sia un cortometraggio, chi lo dirige e perché. Non solo una fondamentale palestra per talenti emergenti, ma anche terreno di elezione per artisti affermati, che nella forma breve ritrovano una libertà inedita nel raccontare storie e sperimentare stili che sfidano le rigidità del formato più canonico”. L’idea di fondo è intrecciare il cammino di chi sta appena iniziando a fare film (cinema…) e chi invece lo fa da tempo e vuole ancora sentire quel morso, quell’urgenza e quell’entusiasmo. Corti d’autore sarà il luogo dove i cineasti di oggi incroceranno il cammino dei Pardi di domani. Ne vedremo delle belle.
Giona A. Nazzaro