Sopravvivenza in guerra e differenze sociali, furto d'identità, lotta morale, delirio d’onnipotenza...
La Place d'une autre, terzo lungometraggio di Aurélia Georges parla di destino e di scelte, di legami improbabili in momenti drammatici. Prendendo spunto dal romanzo The New Magdalen (1873) dell'autore vittoriano di gialli Wilkie Collins, il film è ambientato in Francia nelle fasi iniziali della Prima guerra mondiale.
Qui la giovane Nélie cerca seriamente un riscatto e una fuga dalla miseria e dalla prostituzione, diventando un'infermiera devota e intraprendente al fronte. L’occasione del riscatto sopraggiunge grazie a una piccola bugia, apparentemente innocua, alle spese di un'altra donna, che apparentemente è fuori dai giochi.
La struttura classica crea gradualmente una tensione che proviene più dai conflitti interiori dei personaggi con le proprie convinzioni che dalla verità – un concetto che potrebbe sembrare un po' sopravvalutato.
Il film riunisce sullo schermo tre dei più grandi talenti femminili del cinema francese di diverse generazioni: la meravigliosa Sabine Azéma – non servono presentazioni; Maud Wyler, indimenticabile soprattutto in Perdrix (2019), che torna a Locarno dopo aver presentato L'Ordre des médecins in Piazza Grande nel 2018; e Lyna Khoudri, la rivelazione di Les Bienheureux, che le valse il premio Orizzonti come miglior attrice a Venezia 2017, e co-protagonista di The French Dispatch (2021) di Wes Anderson. Accanto a loro, l'ancora ingiustamente trascurato Laurent Poitrenaux (Le Ciel étoilé au-dessus de ma tête, 2018).
Pamela Biénzobas