Grazie alle prove spiritose e insieme commoventi dei due protagonisti, Mohamed Mellali e Valero Escolar, la regista Neus Ballús adopera un genere affermato come il buddy-movie per parlare della società spagnola di oggi, dove le persone normali sono ancora piene di pregiudizi contro gli immigranti.
Ma Sis dies corrents possiede il tocco gentile dei film che vogliono mostrare anime umane: i due protagonisti lavorano insieme con alchimia perfetta per esplorare i molti risvolti di due lavoratori diversi i quali, in una settimana, devono superare le loro barriere culturali. Divisa nell’arco di alcuni giorni, la sceneggiatura si rivela piena di momenti eccentrici, addirittura surreali, nei quali i personaggi vengono immersi creando una varietà di ritratti umani estremamente comici eppure assolutamente veri. Avendo lavorato sia nella fiction che nei documentari, il regista adopera le proprie abilità per mostrare dunque la verità di personaggi e ambientazioni.
Mellali ed Escolar dal canto loro sono capaci di ottenere quello che un grande attore comico dovrebbe sempre fare: far sorridere, magari anche ridere lo spettatore riguardo qualcosa di serio. Ed è questo che il loro film ottiene: con una precisione psicologica e una voce intima. Seguendo queste figure nei loro sforzi di tutti i giorni – uno si mette a dieta per entrare nel vestito per un patrimonio, l’altro ha dei coinquilini rumorosi che gli impediscono di studiare – scena dopo scena il pubblico inizia a conoscere questi esseri umani, la loro umanità, i loro difetti. Non bisogna necessariamente essere d’accordo con loro, ma a poco a poco rimane impossibile non parteggiare per questi due lavoratori tuttofare.
Questa commedia dolce-amara possiede alcuni echi distanti di un altro film spagnolo meritevole come Los lunes al sol, diretto nel 2002 da Fernando León de Aranoa. In quel caso, anche se il tono era più drammatico se paragonato a Sis dies corrents, l’umanità dei personaggi era stata capace di scuotere il cuore dello spettatore. Il film di Ballús è maggiormente gentile, ma comunque totalmente capace di ottenere lo stesso risultato. Grazie, soprattutto, a una coppia di attori magnifici.
Adriano Ercolani