Ancora cinquanta giorni di Closer to Life. Lanciata nel corso di Locarno 2020 - For the Future of Film, iniziata in quello stesso autunno e poi prorogata fino al 31 dicembre 2021, l’iniziativa del Locarno Film Festival e del main partner la Mobiliare è arrivata all’ultimo chilometro. Un chilometro sempre al fianco dei cinema indipendenti svizzeri. Quelli in cui poter passare una serata, senza aprire il portafogli. In poco più di un anno Closer to Life ha offerto al pubblico oltre 10’000 biglietti, coinvolgendo 78 sale in tutta la Svizzera. Tra queste il LUX art house di Massagno, a Lugano, gestita da Joel Fioroni. «All’inizio quando lessi dell’iniziativa mi chiesi cosa ci fosse sotto, perché non mi sembrava possibile - racconta Fioroni - e invece era tutto vero. In un momento davvero difficile Closer to Life è stata ed è una mano tesa verso le sale cinematografiche, verso i gestori e ovviamente verso il pubblico. È stato uno stimolo per invogliarlo a tornare a trovarci».
Cos’è stata dunque Closer to Life per una sala come il Lux?
«Un motore, un nuovo innesco. Un’altra e nuova faccia di quel che è già il Locarno Film Festival per noi: il punto di partenza. Di solito lo è con la sua selezione, con la sua “garanzia di qualità”; questa volta insieme a la Mobiliare lo è stato due volte tanto, anche in termini pratici, economici».
Che rapporto esiste tra Festival e sala cinematografica?
«Non posso parlare a nome delle sale cinematografiche in genere, ma nel nostro caso il rapporto è strettissimo; siamo due ingranaggi dello stesso macchinario. A Locarno io incontro gestori, autori, distributori, mi interfaccio direttamente con il mercato svizzero e non solo. A Locarno disegno gran parte della mia programmazione annuale, esserci è fondamentale. Il rapporto e la collaborazione sono nella natura delle cose, delle nostre realtà. Il Festival e i festival in generale non sono qualcosa “a sé”, sono un inizio, un bacino prezioso, il tramite; sono un momento essenziale affinché i film arrivino al pubblico».
E la sala cinematografica cos’è?
«Un’occasione in più. Un’occasione oltre quegli undici giorni. È la possibilità di rivedere o scoprire quei film salvaguardando l’esperienza cinematografica».
Un’esperienza messa alla dura prova dall’on-demand?
«Io non sono un purista, io per primo fruisco dell’on-demand. Da gestore cerco di costruire un’offerta che possa confermarsi unica, che si differenzi proprio dall’universo on-demand per continuare ad essere esclusiva, e dunque desiderata. In sala inoltre c’è un prima e un dopo, c’è una condivisione, una socialità; i momenti sono più di uno, vanno oltre la visione seduti in platea».
La risposta del pubblico?
«Il nostro è un pubblico che chiede proprio questo, l’esperienza in sala: un film o è qui o è qui. È un pubblico disponibile anche a farsi consigliare, che ha voglia di essere sorpreso. In questo senso poter pescare dal bacino del Festival è una garanzia, è una base solida che certifica il livello dell’offerta. La nostra programmazione rispecchia la visione del Locarno Film Festival. Nelle scorse settimane, nonostante fosse uscito già da tempo e fossimo titubanti, abbiamo avuto in programmazione Monte Verità; il pubblico lo ha apprezzato molto e ci ha ringraziato».
Tra l’altro vedendolo in una sala nuova di zecca.
«Abbiamo appena riaperto dopo lunghi mesi di ristrutturazione. Ora siamo la sala ideale in cui usare i voucher di Closer to Life. Li aspettiamo».
Per poter vivere gratuitamente la magia del cinema in una delle 78 sale cinematografiche aderenti all’iniziativa ci sono due modi. Il primo, se avete già un voucher in tasca, è cercare la sala più vicina a voi, e andarci. La seconda, se un voucher ancora non ce l’avete, è trovare prima l’agenzia la Mobiliare in cui ritirarlo (senza alcuna fatica) e poi la sala in cui usufruirne.
Potete trovare tutte le sale e tutte le agenzie, oltre a qualsiasi altra informazione sull'iniziativa, visitando il sito dedicato a Closer to Life.