Difficile pensare a Laurie Anderson e resistere alla tentazione di utilizzare esclusivamente superlativi per descrivere una traiettoria artistica e creativa, unica e imprendibile. L’aspetto più interessante della sua creatività è che pur essendo molte cose contemporaneamente, non ha mai aderito all’immagine tradizionale di nessuna di queste. Musicista? Certo! Eppure totalmente imprendibile, in grado di veicolare decenni di avanguardia e scuole in un singolo impossibile come O Superman che finisce ovunque. Un vero e proprio “successo di massa”.
Invece di chiudersi nel suo mondo, Laurie Anderson ha sempre conservato un approccio colto e aperto nei confronti del suo lavoro. Appassionata sperimentatrice, ha saputo intuire e divulgare. Inconfondibile, come interprete e creatrice, ha sempre saputo dare vita a collaborazioni con artisti diversissimi fra loro, in un tentativo costante di mettere insieme quanti più mondi possibili. Postmoderna e modernissima, con uno spirito che si potrebbe definire rinascimentale per come è in grado di abbracciare realtà lontanissime. E poi la sua straordinaria capacità poetica, di cogliere dettagli e trasformarli in autentici punti di osservazioni, chiavi per ripensare quanto diamo per scontato.
La scelta di invitare Laurie Anderson a Locarno, e di consegnarle il Vision Award Ticinomoda, ci permette di dialogare con un’artista che ha sempre abbracciato il cambiamento; interrogato la tecnologia, utilizzandola per liberare energie creative, metterle sempre a disposizione del più grande numero di persone possibile, conservando sempre il suo inconfondibile sguardo umanista sul mondo e gli esseri viventi che lo popolano. Nel corso della sua ammirevole e stupefacente carriera, Laurie Anderson ha realizzato dischi, diretto film, danzato e immaginato. Visionaria, e generosa. Lavorando sempre al servizio dell’umanità. Unica e inimitabile.
Giona A. Nazzaro