Ci servono nuove lenti per spalancare prospettive differenti: con questa idea nasce un Pardo con una pelliccia dal colore insolito, verde, a rappresentare quegli autori che stanno portando avanti una poetica legata a una nuova concezione dell’uomo sul Pianeta Terra. Dopo anni in cui l’intero Locarno Film Festival ha lavorato su concetti come la sostenibilità, arriva un segno forte anche nei confronti di quei registi che ci hanno da sempre aperto delle piste su questa strada, arrivando a concepire i loro film da prospettive ben differenti da quella umana e denunciando le piaghe di una società spesso disattenta all’ecosistema.
Grandi film che hanno cambiato la nostra prospettiva su abitudini consolidate sono stati già protagonisti di tante edizioni del Festival (dalla vita degli insetti di Microcosmos, alle api di More than Honey, fino alle trasformazioni ambientali di Le vent tourne): Piazza Grande ha spesso premiato proprio loro, consacrandoli a un successivo successo di pubblico mondiale. Negli ultimi tempi lo storytelling di tanti autori, ma anche la concezione della loro visione del mondo, è carica di preoccupazioni e anche nuove prospettive date da un cammino differente, più in linea con l’ambiente. Per sottolineare sempre di più l’impegno di questi autori, e quanto il cinema possa essere ancora oggi un veicolo centrale di una rivoluzione culturale, quest’anno tre operatori del settore – attenti al green thinking – saranno chiamati a premiare il migliore tra una decina di film scelti dalla direzione artistica tra tutte le sezioni del Festival, dalla Piazza al Concorso, da Cineasti del presente fino a Locarno Kids, perché sono proprio loro i più piccoli a muoversi con una diversa consapevolezza.
Daniela Persico
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