Un concorso per parrucchiere a cui partecipano un gruppo di colleghe, che forse sono anche amiche, ma di sicuro sono rivali. Un misterioso omicidio che toglie di mezzo uno dei potenziali favoriti per la vittoria. Un microcosmo pronto a esplodere in tutta la sua vanesia umanità. Questo è Medusa Deluxe, esordio dietro la macchina da presa di Thomas Hardiman. Un regista che di certo non dimostra timore reverenziale, in quanto organizza il suo lungometraggio come un unico piano-sequenza il quale intende dipanare la trama da murder-mystery raccontando al tempo stesso un microcosmo sociale molto preciso, composto da un gruppo di persone accomunate dalla passione per l'hair styling ma allo stesso tempo divise dalla vita stessa. Il referente principale non poteva che essere Nodo alla gola (1948) di Alfred Hitchcock, a cui Hardiman si ispira non soltanto per il prodigio filmico ma anche nella volontà di rappresentare con un sottofondo satirico persone al limite, pronte ad esplodere. Medusa Deluxe è infatti nell’anima una commedia di costume (e di acconciature…), in cui ci si diverte - e molto - a conoscere i vari personaggi e le loro dinamiche interne. La sceneggiatura scritta dallo stesso autore si struttura secondo un disegno preciso: nella prima parte Hardiman costruisce il mosaico umano adoperando i toni della commedia acida, mentre pian piano lascia poi scivolare il tono verso il melodramma senza assolutamente perdere di coerenza interna. E proprio in questo il piano-sequenza contribuisce in maniera sostanziale, riuscendo una volta tanto ad aumentare il realismo di situazioni e personaggi invece di mostrarsi come mero esercizio di stile fine se stesso, errore che troppo spesso viene commesso quando usato impropriamente. Il risultato è un lungometraggio che possiede un’energia molto specifica, creata dallo stridore di opposti che collidono: l’eleganza della scelta formale in un certo senso contrasta la rappresentazione di psicologie “terrene”, a tratti anche meschine, le quali pur con i loro caratteri perfettibili risultano a noi magari più vicine di quanto probabilmente vorremmo ammettere. Ed è alla fine (anche) questo a rendere Medusa Deluxe un film intriso di calore umano, che ti costringe in qualche modo a parteggiare per queste figure pur non apprezzandole necessariamente in toto.
Adriano Ercolani