Rimanere o partire? Una questione che riassume e lega tra di loro i tre principali vincitori dei concorsi dei Pardi di domani: il Pardino d’oro Swiss Life per il miglior cortometraggio svizzero ricompensa Lora Mure-Ravaud per Euridice, Euridice, rilettura contemporanea del mito di Orfeo ed Euridice e della famosa fuga dagli inferi; il Pardino d’oro SRG SSR per il miglior cortometraggio internazionale va a Soberane di Wara, su una relazione messa alla prova da inaspettati pareri contrastanti su dove dovrebbe andare a vivere la coppia protagonista del film; e il Pardino d’oro Swiss life per il miglior cortometraggio d’autore è la consacrazione di Big Bang di Carlos Segundo, il cui protagonista, interpretato da Giovanni Venturini, decide di averne avuto abbastanza di uno status quo opprimente che lo maltratta continuamente per la sua bassa statura. I due Pardini d’argento premiano rispettivamente una riflessione sul processo creativo – Buurman Abdi (Neighbour Abdi), nel concorso internazionale – e lo sfruttamento degli animali – Der Molchkongress, nel concorso nazionale – e il primo tema fa capolino anche in Hardly Working (Premio per la regia – BONALUMI Engineering), sui personaggi non giocabili nei videogiochi. Il premio per il miglior esordio svizzero riconosce il talento di Michèle Flury e il suo approccio emotivamente potente a un argomento delicato con la straziante tenerezza di HEARTBEAT. Il Medien Patent Verwaltung AG Award, che dà al vincitore la sottotitolatura in tre lingue dell’Europa centrale, offre tale opportunità alla creatività di Mulika, rilettura congolese della classica storia fantascientifica dell’astronauta venuto dal futuro. E, ultimo ma non per importanza, la menzione speciale a Hoda Taheri per Madar tamame rooz doa mikhanad (Mother Prays All Day Long), un coinvolgente racconto semiautobiografico a base di sessualità e burocrazia che ruota intorno a una richiedente asilo iraniana a Berlino.
Max Borg