Touched é uno di quei film che difficilmente si riesce a credere sia in competizione nella sezione Cineasti del Presente. Il primo film di Claudia Rorarius è capace di avvolgere lo spettatore tra il fuoco amoroso dei due protagonisti (Maria e Alex) per in seguito bruciarlo lentamente con l’ardore dell’odio che ne consegue. Un rapporto che nasce in circostanze professionali tra un’infermiera e il suo paziente ma che dopo profondi e impetuosi silenzi si trasforma subito in passione che entrambi cercano da una vita, trovandoci la propria fonte d’orgoglio e riscatto.
La convinta e passionale narrazione viene esaltata da un’estetica ordinata, audace, colorata e che enfatizza le forme dei propri protagonisti al fine di creare composizioni sorprendenti e mai noiose. La scelta del formato in 4:3 è in grado di incapsulare le fantasie di questa relazione segreta tale da permettere allo spettatore uno sguardo tutt’altro che voyeuristico: Claudia Rorarius non risparmia nulla allo spettatore facendolo partecipare alle attività sessuali senza alcun tipo di filtro. Una scelta coraggiosa, ma che aiuta a normalizzare la sessualità fra una donna in pesante sovrappeso e un uomo tetraplegico elogiandone i tratti particolari con una fotografia che grida al miracolo. Touched è un film che ci vuole far vivere nei panni di due persone speciali, che per evidenti motivi – e dico evidenti poiché la vista è l’unica unità sensoriale in grado di giudicare – vogliono riscoprire la propria sessualità, ma non suscitano pietà, compito questo mai facile quando si trattano tematiche di questo tipo. Al contrario, la messa in scena di Rorarius li glorifica, esplorando le specialità dei loro corpi quello che ne risulta è la sontuosità del loro legame fisico. Un legame insistente, che occupa tanto spazio all’interno della pellicola ma che è anche parte fondamentale dello sviluppo narrativo.
Alex è un uomo disilluso, vittima della sua condizione. Si rende conto di non poter più provare piacere e questa frustrazione lo porta a prendere decisioni drastiche. Maria, dal canto suo, sembra apparentemente accettarsi, ma nutre comunque un grande bisogno di affetto. È una donna che ha trovato un lume di appagamento personale grazie ad Alex, e forse riesce persino a fargli ritrovare il piacere. I curatissimi tempi narrativi imboccano lo spettatore di informazioni poco alla volta, ma tra una scena erotica e l’altra, le vere personalità e le frustrazioni vengono svelate e la tenebrosa natura umana inizia a imporsi sulla passione.
L’intrigo principale di Touched può sembrare ridondante e potrebbe annoiare li spettatori meno coraggiosi. Diciamolo, storie del genere iniziano a essere la norma nel cinema d’autore contemporaneo. Tuttavia, se vengono realizzate e messe in scena con questo tratto distintivo, con questa eleganza, delicatezza e personalità, non vedo l’ora di vederne altre mille. Touched convince su tutti i fronti, trascina lo spettatore in un intrigo amoroso stratificato, complesso, magico e terrificante allo stesso tempo. Non lascia nulla al caso e permette allo spettatore di intraprendere un viaggio tra paradiso e inferno, tra amore e odio. Una vera e propria perla di Locarno 76 e una nuova immensa autrice da scoprire e sostenere.
Alessandro Panelli