News  ·  11 | 08 | 2023

El corazón y la espada

Avventure selvagge nella Spagna moresca che coinvolgono l'oro, l'elisir di lunga vita, molteplici combattimenti con la spada, qualche scazzottata e innumerevoli sguardi di desiderio. Detto fatto.

© 3-D Film Archive

Nel 1953, tra un noir inglese e un western americano, Cesar Romero – attore americano di origine cubana e spagnola, e successivamente amatissimo Joker nel Batman televisivo del 1966 con protagonista Adam West – si divertì a recitare, nei panni dell’avventuriero Don Pedro de Rivera, in un divertito e divertente cappa e spada messicano, ambientato in Spagna nelle fasi finali del periodo moresco. Duelli, elisir di lunga vita, oro, combattimenti corpo a corpo, la duplice presenza di due dive nazionali come Rebeca Iturbide (la principessa Esme) e Katy Jurado (Lolita), senza dimenticare Tito Junco (uno dei volti de L’angelo sterminatore di Buñuel) nel ruolo dell’esploratore Ponce de León: questi sono gli ingredienti principali di El corazón y la espada, un autentico kolossal per la  doppia regia dell’americano Edward Dein (anche uno degli autori del copione insieme alla moglie Mildred) e del messicano Carlos Véjar Jr., e un vero e proprio evento per la strepitosa, seguitissima Retrospettiva di questa edizione del Festival, su tutte le identità e sfaccettature di quel cinema popolare realizzato a sud degli Stati Uniti tra il 1940 e il 1969, che ha influenzato cineasti odierni del calibro di Guillermo del Toro. Trattasi, infatti, del primo lungometraggio in 3D mai prodotto in Messico, che il pubblico locarnese potrà apprezzare in stereoscopia dal look vintage – con gli immancabili occhialini – grazie al nuovo, prezioso restauro a cura del 3-D Film Archive, organizzazione fondata nel 1990 dall’esperto Bob Furmanek e specializzata nella preservazione di film della cosiddetta epoca d’oro della terza dimensione, dal 1922 al 1955 (proprio nel 1953, anno di uscita del film, cominciò il declino commerciale delle proiezioni tridimensionali negli Stati Uniti, poiché la tecnologia di allora imponeva l’uso simultaneo di due copie, che dovevano rimanere perfettamente identiche per tutto lo sfruttamento del singolo titolo). Lo spettacolo è garantito e servito, eccezionalmente nella Sala 1 del PalaCinema anziché al GranRex. La storica sede della Retrospettiva sarà invece usata per l’appuntamento finale della rassegna, subito dopo l’intrattenimento in 3D, con la proiezione di El as negro di René Cardona, un pezzo di pulp dove si parla di criminali che vogliono impossessarsi di un miracoloso vaccino. La doppietta ideale per il penultimo giorno di Festival.  

 

Max Borg