News  ·  22 | 07 | 2024

Blues metropolitano: ricordando una delle voci più originali del cinema italiano

Excerpt from Cinématon by Gérard Courant, 2009 | YouTube

“Senza Salvatore Piscicelli moltissime cose non sarebbero mai accadute nel cinema italiano. Originario di Pomigliano d’Arco, cittadina operaia, si presentò sulla scena cinematografica con un film che assunse immediatamente i crismi di un’opera leggendaria. In un’epoca ancora fortemente polarizzata politicamente, nella quale l’omosessualità, sia maschile sia femminile, era un tabù, Piscicelli realizza ‘Immacolata e Concetta - L'altra gelosia’ (1979), un melodramma dal calore bianco che segna in profondità il cinema italiano. Interpretato da Ida Di Benedetto, Marcella Michelangeli, Tommaso Bianco e Marcello Colasurdo, del Gruppo Operaio E’ Zezi di Pomigliano d’Arco, il film, presentato al Locarno Film Festival quello stesso anno, ottiene il Pardo d’Argento.

Piscicelli, colto intellettuale napoletano, sapeva come articolare in forme contemporanee il melodramma, in questo spirito affine a tedeschi come Rainer W. Fassbinder e Werner Schroeter. Oggi è praticamente impossibile immaginare l’impatto e la rivoluzione provocata da quel film, e gli infiniti dibattiti.

A ‘Immacolata e Concetta’ segue ‘Le occasioni di Rosa’ (1981), dramma operario interpretato da Marina Suma, che otterrà sia il David di Donatello sia il Nastro d’Argento come miglior attrice esordiente. La vicenda, cruda ma umanissima, racconta di Rosa, un’operaia che abbandona la fabbrica e decide di prostituirsi con l’approvazione del compagno Tonino (Angelo Cannavacciuolo), a sua volta legato ad Angelo (Gianni Prestieri), ricco omosessuale che vorrebbe avere un figlio dalla coppia. Lo stabilimento nel quale lavora la madre di Rosa è l’ex Alfa Romeo di Via Impero di Pomigliano d'Arco, diventata poi Fiat Group Automobiles - Stabilimento Giambattista Vico.

Nonostante il successo del film, Piscicelli impiega quattro anni prima di riuscire a realizzare ‘Blues metropolitano’ (1985), film ambientato nella Napoli ribollente di musica di metà anni Ottanta e che vede la partecipazione di Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Maurizio Capone e un giovane Peppe Lanzetta. La locandina del film fu affidata a Filippo Scozzari, colonna della rivista Frigidaire.

Due anni dopo, nel 1987, ritorna al melodramma con il magnifico ‘Regina’, interpretato da Ida Di Benedetto e Fabrizio Bentivoglio. Cinque anni dopo firma ‘Baby gang’ (1992), ma il cinema italiano è cambiato e nel frattempo si affaccia uno stuolo di nomi di autori provenienti da Napoli che senza la lezione di Piscicelli probabilmente avrebbero faticato di più a emergere. Piscicelli, nonostante le progressive difficoltà, continua a realizzare film fuori dagli schemi come ‘Il corpo dell'anima’ e ‘Alla fine della notte’, realizzati rispettivamente nel 1999 e nel 2003. Tra quest’ultimo, purtroppo, e la ‘Vita segreta di Maria Capasso’ (2019), trascorreranno più di quindici anni. Interpretato da Luisa Ranieri, il film resta fedele alle ossessioni di Piscicelli.

Con la sua mancanza, in seguito a una malattia lunga e insidiosa, il cinema italiano perde una delle sue voci più originali, cui, purtroppo, non sono stati offerti i mezzi necessari per poter incidere ancora più a fondo. E nonostante tutto, appare – nitido – un prima e un dopo Salvatore Piscicelli nel cinema italiano.”

Giona A. Nazzaro
Direttore artistico